Ti senti ansioso e vulnerabile? Pensi di avere qualcosa di sbagliato in te? Continui a innamorarti di persone che ti rifiutano? Sei diffidente nei confronti degli altri? Senti che nessuno ti capisce? Potremmo fare molte altre domande, ma se ti capita di avere qualche sensazione ricorrente, simile a queste, allora potresti essere imprigionato in una trappola emotiva. Scopriamo assieme cosa sono le trappole emotive e come disinnescarle.
Jeffrey E. Young e Janet S. Klosko, spiegano che le trappole sono modi di pensare, di sentire, di agire e di relazionarsi con se stessi e gli altri. La trappola è come un circolo vizioso che ci impedisce di essere felici, perché ci fa sentire bloccati in modi ripetitivi di pensare, di comportarci e di relazionarci con gli altri.
Si sono formate nei momenti cruciali del nostro sviluppo durante l’infanzia e l’adolescenza, ma si sono poi rinforzate nel corso del tempo fino a diventare vere e proprie trappole. Ogni bambino ha dei bisogni fondamentali, quando vengono soddisfatti consentono di crescere in modo sano e positivo. Se invece, la nostra famiglia o i coetanei o altri adulti a noi vicini, fanno o non fanno qualcosa che va a frustrarli allora potrebbero formarsi delle trappole. In particolare se questo comportamento che viene messo in atto perdura e segue sempre lo stesso tema conduttore, il nostro film seguirà il copione di una trappola emotiva.
Potrebbe esserci capitato di sentirci troppo protetti, o troppo poco, oppure ci siamo sentiti denigrati, abbandonati, deprivati, soli, distanti dalle figure che si occupavano di noi. In questo modo ci è mancata o non era sufficiente la soddisfazione dei bisogni che riguardano la sicurezza, le relazioni interpersonali, l’autonomia, l’autostima, l’espressione di sé e la presenza di limiti realistici.
La somma di queste esperienze può lasciare un segno dentro di noi, come una ferita. La nostra ferita ci porta a credere che così come si è formata in passato e ancora ci fa male, potrebbe capitare anche nel presente o in futuro. Per questo ci ritroviamo incastrati in un circolo vizioso, dove ci confermiamo le nostre trappole.
Ma quali sono le trappole emotive?
Ecco quali sono le 11 trappole emotive che più comunemente ci fanno soffrire.
1. Trappola dell’abbandono
Ci fa sentire continuamente impauriti, temendo che le persone amate ci possano lasciare. Potremmo temere che ci tradiscano ma anche che possano morire. Potremmo essere tentati di non stringere relazioni per evitare di essere abbandonati. Oppure soffocare le persone vicino a noi con continue richieste di rassicurazioni sulla loro presenza (tutte quelle richieste tipo ma mi ami? mi amerai per sempre? mi vuoi lasciare?).
2. Trappola della sfiducia e dell’abuso
Ci porta a credere che gli altri in qualche modo ci faranno del male. Porta a diffidare delle persone in quanto potrebbero imbrogliarci o manipolarci o approfittarsi di noi in qualche modo. Questo potrebbe portaci a scegliere di essere noi i primi ad approfittarci degli altri per evitare che lo facciano con noi. Oppure a scegliere partner abusanti che vanno a confermare la nostra trappola.
3. Trappola della dipendenza
Ci fa sentire incapaci di affrontare la vita di tutti i giorni senza l’aiuto di qualcun altro. Saremo quindi portati a delegare tutte le responsabilità agli altri, ad esempio potremmo lasciare la gestione delle nostre finanze ai genitori. Oppure potremmo evitare tutte quelle situazioni che ci mettono alla prova.
4. Trappola della vulnerabilità
Viviamo nella paura costante che ci possa accadere qualcosa di brutto. Il mondo, per noi, non è un posto sicuro. I nostri timori possono riguardare incidenti, malattie o problemi economici. La nostra paura potrebbe portarci a ricercare ossessivamente notizie rispetto ad eventi drammatici, aspettandoci che accada anche a noi.
5. Trappola della deprivazione emotiva
Siamo convinti che nessuno ci ami veramente e possa soddisfare i nostri bisogni emotivi. Saremo portati a scegliere partner freddi, distanti, impegnati, per confermare la nostra trappola. Oppure pretendere in modo eccessivo che gli altri soddisfino i nostri bisogni.
6. Trappola dell’esclusione sociale
Questa trappola è quella che riguarda l’ambiente sociale, ci fa sentire isolati, diversi, emarginati. È la trappola caratteristica di tutte quelle persone che si sentono indesiderabili a livello sociale. Per questo motivo potremmo evitare tutte le situazioni di gruppo e i contatti sociali oppure diventare eccessivamente versatili per adattarci al contesto in cui siamo inseriti.
7. Trappola dell’inadeguatezza
Ci porta a credere di avere qualcosa di sbagliato per cui ci meritiamo di non essere amati. A differenza della deprivazione emotiva, in questo caso la convinzione che nessuno ci amerà non dipende dal fatto che non possiamo contare sugli altri ma dal fatto che noi abbiamo qualcosa che non va. Potremmo, quindi, diventare eccessivamente critici verso gli altri, mostrandoci perfetti, per evitare di sentirci inadeguati. Oppure potremmo non permettere agli altri di conoscerci veramente, mantenendo sempre una distanza di sicurezza.
8. Trappola del fallimento
Si basa sulla credenza di essere inadeguati in tutti quegli ambiti dove ci possiamo mettere alla prova e affermarci: scuola, lavoro, sport. Ci fa sentire poco dotati e incapaci di ottenere risultati. Per questo potremmo, ad esempio, evitare di impegnarci credendo che tanto falliremo sempre.
9. Trappola della sottomissione
Saremo portati a farci dominare dagli altri, mettendo i nostri bisogni sempre in secondo piano, soddisfando quelli degli altri. Per questo saremmo portati a scegliere partner autoritari, che ci vessano o non ci permettono di esprimerci, occupandoci sempre e solo dei loro desideri.
10. Trappola degli standard severi
Questa è la credenza tipica di chi si pone sempre aspettative e traguardi molto elevati, di tutti coloro che non si concedono una pausa perché devono raggiungere l’obiettivo, che sia al lavoro, nello studio o nello sport. I nostri standard sono così elevati che non ci permettono di riposare e di sentirci appagati. Probabilmente li applichiamo anche agli altri, diventando ipercritici. Questa trappola potrebbe portarci alla continua ricerca della perfezione in ogni ambito.
11. Trappola delle pretese
Questa trappola ci porta a credere di essere speciali, ma non in senso positivo. Ci fa credere che possiamo fare e avere tutto ciò che vogliamo senza avere limiti realistici. Per questo potremmo essere portati a sentirci superiori svalutando gli altri, ad essere egoisti o poco attenti a ciò che provano le persone accanto a noi.
Queste sono le trappole più comuni e siamo portati a ripeterle per confermarle. Infatti, abbiamo imparato a comportarci in un certo modo per far fronte all’insoddisfazione dei nostri bisogni. Continuiamo a seguire il copione che conosciamo perchè sappiamo cosa ci aspetta e questo ci fa meno paura del cambiamento.
Ci sono diversi modi in cui ci possiamo adattare ad un ambiente che non soddisfa i nostri bisogni da bambini e con cui possiamo confermare la nostra trappola da adulti. Sono tre:
- Arrendendoci alla trappola, la accettiamo incondizionatamente senza combatterla, rinforzandola sempre di più
- Evitando la trappola, schivando tutte quelle situazioni che potrebbero portarci ad attivare la nostra trappola, fingendo che non esista
- Ipercompensando la trappola, contrastandola in tutti i modi, cercando di sentirci esattamente l’opposto di come ci sentivamo quando si è formata, assumendo atteggiamenti eccessivi e rigidi
Facciamo un esempio per essere più chiari. Parliamo della trappola dell”Inadeguatezza e vediamo come si potrebbe adattare nei tre diversi modi:
- Resa (continuare a essere criticati): trovare amici o partner ipercritici;
- Evitamento(non sentire il rifiuto e la critica da parte degli altri): evitare le relazioni sociali, soprattutto l’intimità
- Ipercompensazione (agire come se fossimo perfetti e speciali): adottare un atteggiamento critico e superiore verso gli altri.
Come disinnescare le trappole
Abbiamo visto cosa sono le trappole emotive ora cerchiamo di capire come disinnescarle.
Innanzitutto gli autori che ne hanno parlato hanno scritto un libro, molto utile, Reinventa la tua vita, dove ci descrivono nel dettaglio le varie trappole e come ci influenzano. La lettura del libro ci può aiutare a liberarci dalle trappole, rendendoci più consapevoli. Inoltre, una volta che le abbiamo riconosciute e comprese, possiamo imparare a essere più indulgenti verso noi stessi, accettando che il cambiamento potrebbe essere difficile e lungo ma possibile. Possiamo cercare di ascoltare di più le nostre emozioni, cercando di capire se vengono dalla nostra trappola o sono basate su dati oggettivi. Quando ci accorgiamo che la nostra trappola è al comando possiamo provare a mettere in atto un comportamento diverso da quello a cui siamo abituati.
Infine potrebbe essere utile chiedere aiuto, affidarsi a un terapeuta, per cercare di non affrontare questo cambiamento da soli. La psicoterapia è uno degli strumenti che può consentire un cambiamento nel proprio modo di funzionare e di vivere, interrompendo il circolo vizioso delle trappole emotive.
Le trappole sono rigide, ma non sono immutabili, non dobbiamo quindi arrenderci ad esse. Possiamo cambiarle, possiamo modificare il nostro modo di pensare, di relazionarci e di comportarci disinnescando la trappola e vivendo serenamente.
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