Ti è mai capitato di essere sommerso di cose da fare ma non riuscire a prenderti una pausa? Quando pensi di fermarti ti senti inondato dall’ansia e dai sensi di colpa? Oppure ti capita di rimuginare su ogni piccolo errore che commetti? Cerchiamo di capire insieme come mai proviamo i sensi di colpa e come eliminarli.
I sensi di colpa nascono per inibire comportamenti che vanno a violare una norma. Sono, quindi, profondamente legati alle norme sociali e culturali in cui siamo inseriti. Ma non solo a queste. Infatti, lo percepiamo anche quando violiamo le nostre regole di comportamento interne. Durante il corso della vita, in particolare nella nostra infanzia, ci creiamo una sorta di manuale interno, dove sono raccolte tutte le nostre credenze rispetto a come dovremmo comportarci.
Quando non rispettiamo questi principi ci sentiamo in colpa.
La colpa, così come le altre emozioni, ha un valore adattivo, si è quindi evoluta con noi perché era vantaggiosa. Infatti, ci permette, di provare rimorso quando commettiamo errori. Pensiamo ad esempio che siamo stati sgarbati con un amico, sentendoci in colpa possiamo essere spinti a rimediare, chiedendo scusa. In questo caso ci è servita, perché ci ha permesso di ripensare al nostro comportamento, provare empatia verso l’altro e rimediare a un nostro gesto.
Alcuni studi, distinguono tra un senso di colpa altruistico, che si attiva un po’ come descritto nel primo esempio e un senso di colpa deontologico, che si attiva invece su regole morali interne. I due tipi di colpa coesistono a volte, ma il secondo è più collegato a sensazioni di disgusto e auto-rimprovero.
Al di là del tipo di colpa che proviamo, è fondamentale distinguere se il senso di colpa che proviamo è utile oppure no. Ci serve se ha lo scopo di farci riflettere sulle nostre azioni, prendendo coscienza della nostra responsabilità per desiderare di mettere in atto un cambiamento positivo.
Se non è così, se il nostro senso di colpa non è mirato a rimediare a un’azione allora non serve a niente. Quando attiva tutta una serie di pensieri svalutativi anche senza aver fatto nulla che possa essere considerato sbagliato, allora serve solamente per farci stare male.
Ma perché capita di sentirci in colpa anche se non abbiamo fatto nulla di male?
Quando non rispettiamo quel copione che abbiamo interiorizzato si attiva in noi una parte che ci giudica, che si sente in dovere di intervenire ogni qual volta commettiamo un infrazione alle nostre regole.
Quella parte di noi un po’ tirannica ci fa sentire in colpa, sia che abbiamo commesso un errore sia che questo non sia avvenuto.
Ad esempio, si potrebbe attivare perché ho imparato a dovermi preoccupare prima degli altri e quindi se dico no ad un’uscita con un amico perché sono stanca potrei sentirmi in colpa avendo messo al primo posto i miei bisogni e non quelli degli altri.
Quando commettiamo errori, si attiva facendoci stare più male del dovuto. Se abbiamo violato qualche regola, il nostro critico interiore, non si attiva per permetterci di rimediare ma per punirci in maniera eccessiva. Giudica i nostri errori in maniera esagerata facendoci sentire svalutati.
Ad esempio se durante una discussione alziamo la voce, dicendo qualcosa di spiacevole, il senso di colpa ci può aiutare a rimediare chiedendo scusa. Ma se si attiva il nostro critico interiore, potremmo sentirci comunque inadeguati. Potremmo essere portati a rimuginare sul nostro errore, colpevolizzandoci perché non dovevamo commetterlo.
In questi due esempi i sentimenti di colpa ci portano a continuare a ripensare in maniera molto dolorosa sulle nostre azioni. Tutto ciò ci porta a credere sempre di più a tutti quei pensieri di disistima verso noi stessi e fa diventare sempre più grandi le emozioni negative come tristezza, rabbia, vergogna.
Come possiamo quindi liberarci di questa emozione e della nostra trappola?
Vediamo insieme alcuni consigli utili sui sensi di colpa e come eliminarli
Innanzitutto proviamo a individuare quali sono i pensieri che ci fanno sentire così male.
Una volta che lo abbiamo fatto proviamo a ridimensionarli dicendoci ad esempio che:
- Tutti sbagliano. Capita a tutti di commettere un errore, è normale, permettiamoci di poter sbagliare, senza che questo ci faccia sentire completamente sbagliati. L’errore fa parte della vita di tutti, anzi, è un’esperienza fondamentale che ci consente di imparare, se riusciamo a concederci di poter sbagliare apprendendo dalle nostre esperienze.
- Abbiamo fatto del nostro meglio. Qualunque errore abbiamo commesso del quale ci stiamo pentendo, in quel momento non potevamo fare di meglio. Tornando all’esempio del nostro amico, verso il quale siamo stati sgarbati, magari in quel momento eravamo stanchi o in ansia per altri motivi e abbiamo perso la pazienza. Questo è normale, capita a tutti. Ci sono momenti in cui non stiamo bene, a livello fisico o mentale, durante i quali non possiamo usare al massimo le nostre risorse.
- Non siamo responsabili della vita degli altri. Non è giusto verso noi stessi sentirci in colpa per azioni commesse da altre persone, solo perché non le abbiamo comprese e prevenute. Mettiamo il caso che eravamo stanchi e abbiamo deciso di non passare a salutare la nonna per una volta. Scopriamo poi che la nonna salendo sulla scala per prendere un oggetto in alto è caduta e si è fatta male. A quel punto potremmo sentirci in colpa perché se ci fossimo andati avremmo potuto aiutarla, facendolo al suo posto e avremmo evitato l’incidente. É vero, ma non potevamo prevederlo ed inoltre non siamo responsabili se la nonna ha deciso di salire su una scala pur sapendo che era rischioso.
- Prendiamoci solo le nostre responsabilità. Come abbiamo già detto non siamo responsabili delle scelte altrui, inoltre è fondamentale, anche nel momento in cui commettiamo errori, riflettere solo sulla nostra responsabilità, considerando che in gioco ci sono tante variabili, relative al contesto che non possiamo controllare né prevedere.
- Non chiediamo troppo a noi stessi. Riflettiamo sui nostri standard, potremmo aver imparato a dover pretendere troppo dal nostro comportamento. Forse siamo cresciuti in una famiglia molto esigente, che ci ha trasmesso l’idea che dobbiamo dare sempre il massimo o che non si può sbagliare e questo ci porta a criticarci in maniera eccessiva rispetto ai nostri comportamenti facendoci sentire in colpa. Ricordiamoci sempre che siamo tutti umani e come tali siamo imperfetti, sbagliamo e abbiamo dei limiti, non c’è nulla di male in questo.
- Siamo più compassionevoli verso noi stessi. Impariamo a considerare tutte le variabili, rivalutiamo l’entità dei nostri errori in base a queste. Cerchiamo di essere maggiormente comprensivi, solo perdonandoci potremmo riuscire a sentirci meno in colpa, entrare in contatto con le nostre emozioni ed utilizzarle per rimediare ad un errore oltre che a perdonare gli altri.
- Accettiamo la nostra imperfezione. Se impariamo ad essere indulgenti verso noi stessi possiamo utilizzare al meglio le nostre energie. Non dovremo concentrarle tutte nel prevenire errori avremo più risorse per fare le cose al meglio delle nostre capacità, vivendo in maniera più serena.
Per eliminare i sensi di colpa ingiustificati, quelli che ad esempio sentiamo perché abbiamo bisogno di prenderci una pausa, o perché non abbiamo portato a termine tutto quello che dovevamo fare, cerchiamo di ripeterci questi concetti. Impariamo ad accettarci per come siamo, in maniera incondizionata, questo ci permetterà di vivere pienamente la nostra vita, liberi dalle nostre trappole.
CHIARA, SEI TROPPO BRAVA!!!