Perchè scelgo sempre uomini sbagliati?

da | Ago 30, 2021 | Scelta del partner

Magari vi siete trovate spesso a farvi domande di questo tipo: perché scelgo sempre uomini sbagliati? Come mai mi capitano sempre gli stessi tipi di partner? Per quale ragione mi capita di essere lasciata senza un perché? Qual è il motivo se mi trovo sempre in relazioni con persone che non mi fanno stare bene? Perché nelle mie relazioni mi trovo spesso a sentirmi insoddisfatta, aspettando che l’altro cambi? Come mai durante le relazioni ho la sensazione di essere io il problema e cerco pazientemente di cambiare per soddisfare l’altra persona?

Quindi come mai mi capita di scegliere sempre uomini sbagliati?

Per capire come mai siamo portate a ripetere alcuni errori e siamo attratte da un determinato tipo di persone ci rifacciamo alla teoria degli schemi. La teoria degli schemi spiega come i bisogni emotivi (per scoprire quali sono leggi l’articolo sui bisogni fondamentali), quando non vengono soddisfatti, ci portano a sviluppare alcune trappole, ossia dei copioni che mettiamo in atto anche se non ci fanno stare bene. Questi copioni sono, ad esempio, quelli che mettiamo in atto quando scegliamo sempre partner sbagliati.

Sulla base delle nostre esperienze nell’infanzia e di come sono stati o meno soddisfatti i nostri bisogni emotivi si formano le trappole.

Sono convinzioni che riguardano sia noi stessi che il mondo che ci circonda. Per questo motivo, influenzano il nostro modo di percepire gli altri: le loro intenzioni, i loro comportamenti, i loro sentimenti. Di conseguenza influenzano, anche, il modo in cui reagiamo.

Ad esempio, se durante l’infanzia i miei genitori sono stati molto critici, potrei essermi sentita poco amata. Per questo motivo crescendo, potrei cercare situazioni simili, in cui il partner mi critica o è distante oppure potrei confondere con amore le attenzioni di una persona. Questo avviene perchè la mia trappola emotiva mi fa credere di non meritare di essere amata, o perchè penso di meritarmi di essere criticata all’interno delle relazioni profonde o perchè la mia fame di attenzioni mi porta a confondere le reali intenzioni dell’altra persona. È ciò a cui sono abituata, che conosco bene e che quindi continuo a mettere in pratica.

Ma quali sono le trappole che ci portano a ripetere lo stesso errore?

Di solito ci riconosciamo in diverse trappole, non in una solamente. Vediamo insieme quelle che, più di frequente, ci portano a scegliere la persona sbagliata.

La trappola dell’abbandono che si lega alla convinzione che gli altri ci lasceranno sempre. Può essere legata a situazioni dove sei stata separata dalle persone importanti per te, come ad esempio lutti, divorzi, malattie o assenza. Questo mi può portare ad esempio ad attaccarmi troppo alle persone, accentando situazioni che mi fanno soffrire, pur di scongiurare l’abbandono. Potrei accettare di stare con partner impegnati, che tradiscono o che mi maltrattano.

La trappola della sfiducia legata alla convinzione che le persone che dovrebbero amarti e prendersi cura di te in realtà ti faranno del male, ti manipoleranno o ti tradiranno in qualche modo. Deriva da situazioni in cui ci siamo sentiti maltrattati, sgridati o ingannati dai genitori; oppure da genitori che, al contrario, ci hanno protetto troppo, facendoci credere che il mondo è un posto pericoloso. Questa trappola ci può portare ad avere paura delle relazioni, quindi potremo cercare sempre uomini già impegnati. La nostra paura di essere tradite ci porta a fare le amanti perché difficilmente potremmo essere deluse più di così.

La trappola della deprivazione emotiva legata alla convinzione di non poter contare su nessuno. Solitamente abbiamo vissuto esperienze per cui non ci siamo sentite amate, comprese, protette. Per questo motivo potremmo cercare persone che emotivamente non sono disponibili, che ci mettono sempre all’ultimo posto. Essendo abituate fin da bambine a sentirci poco amate, scambieremo le poche attenzioni che riceviamo come gesti di amore.

La trappola dell’inadeguatezza ci porta a credere di essere inadeguate e non degne di essere amate perché ci sentiamo sbagliate e imperfette. È diversa dalla trappola della deprivazione emotiva perché qui crediamo di essere noi il problema, non gli altri su cui non si può contare. Allo stesso modo però potremmo ignorare segnali di allarme, credendo che ci meritiamo di essere trattate con poca cura. Ci doneremo totalmente all’altro cercando di ottenere il suo amore. Amore di cui non ci sentiamo degne e che quindi, come un premio, va conquistato.

La trappola della sottomissione ci porta a pensare che, se non soddisfiamo i bisogni degli altri, allora non ci ameranno. I bisogni del partener sono al primo posto, convinte che non ci sia altra scelta. Crediamo che l’unica forma di amore possibile sia quella condizionata, ci amerà solo se facciamo tutto per lui. Per cui creeremo relazioni dove non siamo soddisfatte perché non esprimiamo ciò che desideriamo ma cerchiamo solo di occuparci dell’altro. Allo stesso modo non ci sentiremo libere di esprimere le nostre opinioni per non litigare.

La trappola dell’autosacrificio ci fa credere che sia una nostra responsabilità salvare gli altri. Siamo troppo sensibili ai sentimenti altrui. Come per la sottomissione, mettiamo da parte i nostri bisogni, ma, in questo caso, lo facciamo per scelta, perché crediamo di doverli salvare. Le relazioni che instauriamo ci fanno credere di doverci occupare dell’altro e, per quanto brutta sia la nostra relazione, non possiamo mollarla.

La trappola dell’ipercriticismo basata sulla convinzione che, qualunque cosa facciamo, non è mai sufficiente. Ci sforziamo costantemente di fare del nostro meglio e di essere all’altezza delle nostre aspettative irrealistiche e quando non ci riusciamo ci arrabbiamo con noi stessi. Differente della trappola dell’inadeguatezza dove ci sentiamo troppo sbagliati per essere apprezzati. Potremmo, ad esempio, accettere la sfida di riuscire a farci amare da uomini impossibili rinunciando a tutte noi stesse, nell’attesa che lui cambi e finalmente ci scelga. Questa aspettativa irrealistica ci potrebbe far sentire speciali se si realizzasse, così speciali che lui cambierà per noi.

Abbiamo visto diverse motivazione che ci portano a incontrare sempre uomini sbagliati e che ci spingono a rimanere in relazioni poco sane. Ci rimane, però, una domanda importante a cui rispondere, ossia come cambiare.

Posso smettere di scegliere uomini sbagliati?

La risposta è sì. Le nostre trappole si possono disinnescare. Le trappole, sono rigide, ma non immutabili.

La prima parte del cambiamento è sempre la comprensione, quindi prendere atto di essere in questa situazione e volerla modificare.

Cambiare, però, è un processo lento e graduale, che ci porta a vivere le relazioni in modo più soddisfacente e felice, ma che richiede tempo. All’inizio ci sentiremo fragili, probabilmente chiederemo aiuto, che sia ad amici o che sia a un terapeuta, questo è normale.

Per cambiare un comportamento che mettiamo in atto da tempo dobbiamo innanzitutto capire che è necessario un nuovo comportamento; in secondo luogo dobbiamo convincerci che è possibile modificare il vecchio; infine dobbiamo credere che avremo successo, anche se ci vorranno diversi tentativi.

Per farlo inizia ad ascoltarti, inizia a dar peso a tutte quelle emozioni e sensazioni fisiche che senti quando sei nella tua relazione o quando conosci qualcuno. Le nostre emozioni sono la chiave per comprendere quali sono le trappole che ci portano a ripetere i vecchi comportamenti.

Solo quando riusciremo ad ascoltare quelle emozioni, di tristezza, di insoddisfazione, di inadeguatezza, che sentiamo nelle nostre relazioni, allora diventeremo consapevoli delle nostre trappole. Quando riusciremo ad individuarle, allora potremo comprendere i nostri bisogni e prendercene cura da sole, provando amore per noi stesse. Solo allora saremo pronte a vivere una relazione sana. Solo a quel punto potremo sviluppare una relazione fondata sull’amore, sul rispetto con una persona che sarà pronta ad impegnarsi e amarci come facciamo con noi stesse.

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